L’Associazione “Fantàsia”, lo scultore Sergio Pasetto e Verona hanno onorato Emilio Salgari (1862-1911). Il 16 ottobre 2015, ha avuto luogo l’evento della posa di una statua al Romanziere, presente il sindaco Flavio Tosi, all’ingresso della Biblioteca Civica – Pierantonio Braggio – www.veronaeconomia.it
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Mancava, nella città scaligera, un statua, un monumento che ricordasse dignitosamente il grande Emilio Salgari, noto nel mondo, per i suoi famosi romanzi d’avventura, dovuti al suo pensiero altamente creativo e alla grandezza della sua immaginazione. A sottolineare tale assenza furono, già nel 2012, i veronesi l’ing. Enrico Boni ed Emanuele Delmiglio, editore, i quali, costituita l’Associazione “Fantàsia”, miravano alla creazione d’un ricordo monumentale del grande scrittore veronese.Fu incaricato, dai due lungimiranti iniziatori, di creare un statua celebrativa di Salgari, lo scultore, conosciuto a livello internazionale, Sergio Pasetto. Il quale, uomo di grande fantasia artistica e di pronta realizzazione, s’impegnò a dare forma alla statua a Salgari, senza pretesa alcuna di ricompensa. Il progetto dei tre concreti attori ha avuto un cammino molto complicato, nonostante l’entusiasta ed immediata approvazione dello sindaco Flavio Tosi, che visitò persino la fonderia Folla di Dossobuono, per prendere visione dei lavori di fusione del monumento. Questo, alto circa 2,25 cm, ha assunto nel frattempo l’aspetto, ritenuto più adatto a rappresentare Emilio – nelle sue caratteristiche ed atteggiamenti personali – nel corso dei lavori di progettazione. A statua pronta, tuttavia, dovette passare un anno, prima che la decisione sul posizionamento dell’opera fosse definita. Ora, l’eccellente lavoro, disegnato e realizzato, nel suo complesso, da Pasetto stesso, si trova all’ingresso alla Civica Biblioteca di Verona, quasi ad invitare i veronesi e gli studiosi a frequentare il grande Centro culturale veronese e, perché no, a leggere qualche romanzo salgariano, che ha sempre qualcosa d’affascinante da raccontare e che evidenzia quanto ampia e viva fosse la mente del nostro Salgari, molto probabilmente il maggiore scrittore di romanzi d’avventura della Letteratura italiana. La statua – che ha dovuto attendere ben 104 anni dalla morte del nostro grande Veronese, per finalmente apparire e fare rendere a Salgari l’omaggio dei suoi concittadini – dovrebbe, tuttavia, essere liberata dal groviglio di biciclette, che l’oscura, e venire ornata da almeno due piante sempreverdi, poste ai suoi lati… Ciò, perché, altrimenti, il monumento, abbandonato a se stesso, costituirebbe un’umiliazione tanto al Romanziere – nel suo caratteristico trench, portante la mano sinistra alla bombetta ed avente, sotto il braccio destro, “L’Arena” del 1885 – come all’attento artefice e agli ideatori del monumento stesso .
Pierantonio Braggio